la resilienza sviluppata dagli alberi in migliaia e migliaia di anni è stata spezzata su larga scala dalla tempesta Vaia il 29 ottobre dello scorso anno, un evento epocale che ho voluto raccontare in una multivisione.
Dapprima bellezza e armonia ci accompagnano nel succedersi delle stagioni, tra suggestioni e biodiversità, di giorno e di notte. Poi il caos e la violenza di venti che hanno sfiorato i 200 km orari abbattendo milioni di alberi. Quello che si presenta è un mondo sottosopra, quasi impenetrabile, un campo di battaglia dove a terra rimangono solo morti e feriti. Un mondo vuoto e dissonante.
La natura ha la forza di rigenerarsi, ma non sarà più come prima.
Ho utilizzato un linguaggio artistico, a volte onirico e simbolico, applicandolo ad una seria ed approfondita narrazione naturalistica, dal valore didattico e rigore scientifico. Arte e scienza, in sintonia e sinergia con InSilva, gruppo con cui collaboro.
La forza della fotografia supportata dalla dinamicità di video e qualche animazione, musiche di artisti InSilva, due originali, e suoni, rumori e canti di uccelli per una proiezione di circa 30 minuti in formato cinemascope. Proiezione che può essere sia materica, grazie all’utilizzo di uno schermo/scultura che ho realizzato in terra naturale e su cui ho inserito uno scheggione di abete rosso schiantato da Vaia, che olfattiva grazie alla diffusione di un profumo di bosco fungino realizzato ad hoc.
Dopo la demo di domenica scorsa a Campogrosso di Recoaro (VI) prende avvio un ciclo di proiezioni per il circuito InSilva e in sinergia con la presentazione del nuovo libro “c’era una volta il bosco” edizioni Hoepli di Paola Favero e Sandro Carniel al quale ho collaborato per la parte iconografica.
Queste le date ad oggi confermate, a cui ne seguiranno altre:
27 luglio, ore 21 in esterni presso il laghetto di Roana (Asiago VI)
8 agosto, ore 21 in esterni Foresta di Somadida (Auronzo BL)
24 agosto, Lessinia Festival della montagna
19 settembre, Ca’ Rezzonico – Bassano del Grappa
11 ottobre, Belluno festival “Oltre le vette”